ANNO 14 n° 119
Giovedì Web
Il software ''geniale''
della Volkswagen
>>>>> di Samuele Coco <<<<<<
24/09/2015 - 00:00

di Samuele Coco

VITERBO - Sono in tanti a dirlo (in molti soprattutto per lamentarsene) ma da quando nel mondo dei motori sono entrati software, aggiornamenti e sistemi digitali, per tutti gli aficionados vecchio stampo, le auto non sono più le stesse. Sono i finiti i bei tempi in cui armeggiando sotto il cofano si risolveva praticamente ogni problema: con la passione, il tempo libero e una buona manualità era possibile ''modificare'' praticamente le prestazioni di un’auto.

Oggi, per piccoli o grandi interventi, bisogna spesso rivolgersi al costruttore o ad officine specializzate che, tramite sistemi informatici, elaborano e modificano i dati delle sempre più complesse centraline dei moderni veicoli.

In questi giorni, sulle prime pagine dei notiziari di mezzo mondo è finito proprio uno di questi software. In questo caso però, non si è parlato di un sistema creato per la manutenzione dell’auto o per migliorare l’efficienza dei consumi, ma per ingannare le verifiche sui fumi di scarico. L’ente certificato per la protezione ambientale degli Stati Uniti, Epa, ha infatti scoperto che molte auto del gruppo Volkswagen-Audi dispongono di uno specifico programma che aggira le revisioni effettuate.

Dai test effettuati sui veicoli diesel a 4 cilindri venduti sul territorio americano, si evidenzia come l’applicativo sia in grado di ridurre le emissioni di ossido di azoto del 40% con lo scopo di far rientrare il mezzo nei parametri di sicurezza.

La vicenda potrebbe costare carissima al gruppo tedesco: si parla infatti di un richiamo totale per i veicoli distribuiti e venduti, di una multa a nove zeri in arrivo dal governo statunitense, oltre al clamoroso crollo delle azioni fatto registrare in questi giorni dal titolo Volkswagen. Anche se non è ancora stato dichiarato apertamente il funzionamento dell’applicativo utilizzato dal costruttore, il giornalista specializzato Enrico De Vita ha spiegato su AutoMoto.it come sia storicamente noto il fatto che tutte le case tendano ad utilizzare metodi che puntino ad ingannare il ciclo di misura. In questo caso, si pensa che gli ingegneri abbiano programmato il motore per riconoscere il comportamento utilizzato nel ciclo di misura, chiedendo alla centralina di diminuire potenza e cavalli per poter tenere sotto controllo consumo ed emissioni.

Insomma, grazie all’uso di un semplice software, i test che dovrebbero certificare l’affidabilità ecologica di un veicolo diventano pressoché nulli. Ci si chiede come sia stato possibile accorgersi solo ora di un meccanismo tanto semplice per falsare i risultati di controlli che dovrebbero essere quanto mai accurati. La sicurezza informatica e i controlli di esperti devono diventare un must anche in questo campo, perché non può essere un piccolo software a farla franca. E diciamolo pure: magari, in questo caso, hanno ragione i vecchi appassionati di motori ad avercela tanto con l’elettronica.





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